Punto GT Power Forum

Realizzazione di un impianto audio

topic originariamente inviato da GT-Abarth

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    NB: Messaggio originariamente postato da un utente che risulta cancellato.



    Quanti di voi comprando un autoradio nel momento del montaggio ha esclamato: "... e 'sti fili cosa sono, come li collego?"

    Riporto un po' di informazioni sui colori, dove vanno collegati e qualche info sempre utile...

    Le autoradio commercializzate in Europa, sono provviste di spinotto a norme ISO.
    Sulla vettura troverete il corrispondente spinotto (femmina) che andrà inserito nell'autoradio o nel cavetto adattatore di cui la stessa è fornita.
    Nel caso la vostra auto fosse fornita di altoparlanti e antenna, non resta che fissare la plancia ed inserire il cavo antenna: avete finito!

    Non sempre il montaggio si risolve in pochi rapidi passaggi ed i motivi sono di varia natura:

    La vostra auto non è fornita di spinotto a norme ISO, bensì di spinotto personalizzato.
    La soluzione più sicura è acquistare uno spinotto adattatore.
    Ne trovate una nutrita schiera a questo indirizzo: www.phonocar.it

    La vostra auto non è affatto provvista di spinotto o peggio è stato tranciato via? è giunto il momento di rivolgervi ad un esperto.

    La vostra radio è sfornita di spinotto a norme ISO (caso più unico che raro se trattasi di nuovo apparecchio), ma l'auto si.
    Seguendo il manuale della radio è possibile collegare i cavi radio con quelli di uno spinotto ISO (maschio) acquistato per l'occorrenza.
    Il secondo passo, logicamente, sarà di innestare i due spinotti e verificare che tutto funzioni.

    Lo spinotto femmina, quello dell'auto, può essere unico o diviso in due parti, in ogni caso è sempre possibile distinguere la parte dedicata alle connessioni d'alimentazione da quella destinata solo alla connessione degli altoparlanti.

    Vediamo a cosa servono i singoli cavi terminati sullo spinotto a norme ISO (maschio):

    Lato alimentazione:

    1. NERO: è la massa o negativo, collegare al telaio dell'auto

    2. ROSSO: la funzione di questo cavo è di controllo d'accensione in remoto.
      Nelle auto predisposte, è possibile l'accensione dell'autoradio in contemporanea all'avviamento del motore.
      Nelle auto non predisposte va collegato al POSITIVO 12 volt.

    3. GIALLO va sempre collegato al POSITIVO 12 volt.
      Il punto da cui preleverete la tensione dovrà essere in grado di fornire circa 10 ampere.
      E' importante che il punto di collegamento sia sempre sotto tensione: il cavo GIALLO mantiene pure le "memorie" dell'autoradio.

    4. BLU è il cavo destinato a comandare l'accensione di elettroniche supplementari come amplificatori, antenne elettriche ecc., in contemporanea all'accensione dell'autoradio. Fornisce tensione a 12 volt ma con scarsa corrente.
      N.B.: in alcuni modelli d'autoradio il cavo BLU serve esclusivamente ad azionare l'antenna elettrica.
      Per l'accensione di amplificatori, e quant'altro necessario, troverete un'altro cavo (blu-bianco) stavolta non sullo spinotto, ma nel corpo radio.


    Lato connessione altoparlanti:

    I corrispondenti cavi sullo spinotto dell'auto hanno identica funzione, ma sono di colori diversi; sullo stesso spinotto, potrebbero terminare altri cavi con funzioni personalizzate dalle varie case automobilistiche i quali non hanno corrispondenti cavi, sullo spinotto maschio.
    Questi cavi è bene restino non collegati, a meno che se ne conosca la funzione.

    1. ARANCIONE: questo cavo va collegato in maniera che riceva i 12 volt nel momento in cui accendete le luci di posizione dell'auto.
      Serve ad illuminare il frontalino, anche quando l'autoradio è spenta ed è necessario che la radio sia predisposta.

    2. BIANCO e BIANCO-NERO: rispettivamente positivo e negativo canale sinistro anteriore.

    3. GRIGIO e GRIGIO-NERO: rispettivamente positivo e negativo canale destro anteriore.

    4. VERDE e VERDE-NERO: rispettivamente positivo e negativo canale sinistro posteriore.

    5. VIOLA e VIOLA-NERO: rispettivamente positivo e negativo canale destro posteriore.

    ATTENZIONE: esistono alcune eccezioni (e ti pareva) sulle auto immatricolate nel '99 di marca AUDI e SEAT, anche la Golf fa parte della compagnia.
    Nello spinotto ISO delle auto sopra citate, troverete un positivo supplementare (in corrispondenza del cavo BLU situato nel solito spinotto ISO) che non va collegato.

    A questo punto occorre dire che non sempre gli otto cavi altoparlanti, presenti nello spinotto dell'auto, giungono a destinazione, cioè alle predisposizioni!
    Infatti, mentre i cavi destinati alle predisposizioni anteriori li troverete togliendo le griglie di protezione delle medesime; gli altri quattro potrebbero "fermarsi" su un connettore che si trova accanto alla scatola fusibili ovvero nella parte nascosta del cruscotto.
    Bene, anzi male, per risolvere il problema, com'è ovvio, dovete individuare con certezza il connettore "nascosto" e stendere i cavi fino alle predisposizioni posteriori, oppure stendere nuovi cavi a partire dal vano radio.<li>

    Se avete optato per la stendere i cavi partendo dal vano radio nasce un problema: come collegare i cavi al famigerato spinotto ISO (femmina) dell'auto?
    E' necessario, dopo aver individuato con certezza i quattro cavi, tranciarli ad una lunghezza sufficiente per poterci collegare i cavi stesi da voi.

    Per quanto riguarda il cavo dell'antenna, basta dire che, se non dovesse corrispondere con l'attacco dell'autoradio, potrete utilizzare l'adattatore che si trova nella confezione dell'autoradio o lo acquistate a parte.

    Per la connessione degli altoparlanti che, ovviamente andranno montati nelle predisposizioni dell'auto, è più sicuro e pratico utilizzare gli appositi faston.

    Sarete fortunati se avrete trovato tutti i cavi al loro posto, lo spinotto ISO compatibile e per il montaggio dei driver (altoparlanti) non avrete dovuto smontare pannelli e pannellini.

    A questo punto immagino vorrete accendere "lo stereo".
    Ah! Dimenticavo: in molte auto è necessario girare la chiave quadro.
     
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    L'amplificatore

    In genere l'aggiunta di un amplificatore si rende necessaria quando si desidera aggiungere un sub-woofer all'impianto ovvero si desidera cambiare gli altoparlanti di serie ed avere una maggiore potenza a disposizione o tutte e due le ipotesi.
    Prima di scegliere l'amplificatore verifichiamo se la sorgente offre l'uscita pre-out.
    In caso negativo esistono appositi adattatori di segnale oppure amplificatori predisposti per essere connessi alle normali uscite di potenza della radio, va anche detto che gli ampli a 4 canali offriranno 4 ingressi separati, per cui si manterrà la funzione fader della sorgente.
    Le sorgenti non predisposte presentano anche il problema di non avere il cavo di Remote Rontrol che serve a comandare l'accensione dell'ampli in contemporanea con la radio.
    Nel caso è possibile utilizzare lo stesso cavo dell'auto che comanda l'accensione della radio (è presente sullo spinotto ISO in corrispondenza del cavo ROSSO).

    Gli altoparlanti

    I driver installati di serie sono progettati in modo tale d'avere una resa ottimale con i watt disponibili sulla radio.
    In genere anche se si riesce ad ottenere un volume sufficiente il suono risulta poco dettagliato e con una gamma bassa poco credibile, e questo, è tanto più vero quanto minore è la potenza disponibile.
    I recenti impianti di serie sono stati dotati di sorgenti più potenti ma in passato ci sono stati dei casi in cui l'unica strada percorribile era la sostituzione integrale dell'impianto.
    Fuori discussione la possibilità di montare un amplificatore per avere una maggiore potenza disponibile: servirebbe solo a distruggere i driver.
    Molto più opportuno sostituire gli altoparlanti con modelli dedicati alla propria auto che non mancano in molti listini sia di produttori italiani che stranieri.

    Le modifiche possibili.

    Senza amplificatore aggiunto

    Sostituire gli altoparlanti di serie con modelli compatibili alle predisposizioni della propria auto.
    Esistono degli appositi Kit composti di tweeter, woofer e crossover dedicato ed eventuali adattatori per gli altoparlanti.
    In ogni caso non considerare la potenza degli altoparlanti un fattore fondamentale: non è affatto vero che un altoparlante più potente ha una maggiore resa!
    E' vero il contrario, cioè la radio non sarà in grado di pilotare adeguatamente il driver che finirà per avere una resa peggiore di quello di serie.
    Un altoparlante "agile" con una potenza compresa tra 50-70 Watt Max, offrirà certamente migliori prestazioni.
    Nelle auto a due volumi (Punto, Clio ecc.) per potenziare la gamma bassa è possibile utilizzare alcuni modelli di sub amplificati da sistemare sotto il sedile guidatore o passeggero.
    Non si tratta di sub veri e propri ma di un rinforzo dei bassi.
    Per il collegamento vale quanto detto alla voce amplificatore in questa pagina.

    Nelle auto a tre volumi è possibile sfruttare la cappelliera (sotto lunotto) e installare una coppia di woofer da 16 cm opportunamente filtrati con crossover passa-basso a 250 hz, sempre che la potenza della radio sia almeno 40 watt x 4 canali.
    L'emissione di detti woofer sarà completata da una coppia di coassiali di un diametro compreso fra 87 e 100 mm, sempre con filtro crossover, questa volta, passa-alto.
    Se provate a calcolare il crossover ( è sufficiente una pendenza di 6 dB), otterrete per la bobina, da inserire in serie ai woofer un valore di 2,5 mh e per il condensatore, da inserire in serie ai coassiali 150 MF.
    Data la minima distanza che separa i componenti usare per la bobina 2mH e per il condensatore 100MF.
    Consiglio di attenuare i coassiali inserendo una resistenza del valore di 4,7 ohm con potenza di almeno 10 watt (la resistenza va collegata sempre in serie, prima o dopo il condensatore).
    L'impedenza di un tale sistema sarà superiore ai 4 ohm, quindi di tutta tranquillità per la sorgente che potrebbe avere, invece, problemi a gestire un carico fortemente reattivo-induttivo.
    Regolando i controlli di tono adeguatamente e agendo sul fader della sorgente, si riesce a trovare il giusto equilibrio fra anteriore, posteriore e gamma bassa.

    Con amplificatore aggiunto...

    Partendo dal presupposto che le modifiche vanno fatte una volta e bene, scegliamo un amplificatore di potenza compresa tra i 45 e 60 watt RMS che abbia 4 canali con filtri attivi passa-basso per il subwoofer e passa-alto per il resto degli altoparlanti.
    Per la scelta seguire le avvertenze riportate alla voce amplificatore di questa pagina.
    Per i meno esperti i filtri passa-basso e passa-alto, citati sopra, rispettivamente servono:
    1. Privare il sub delle frequenze medie ed alte (anche buona parte delle basse) che se sarebbero riprodotte dal sub-woofer, certamente non danneggerebbero l'altoparlante, ma il risultato acustico sarebbe molto discutibile.

    2. evitare, nel caso del passa-alto, che le frequenze molto basse giungano ai woofer del sistema anteriore-posteriore.
      Anche se non è detto che danneggerebbero i woofer, le frequenze basse, certamente finirebbero con l'affaticare i woofer rendendo la riproduzione confusa e, a conti fatti, meno dettagliata proprio in gamma bassa!
      I due filtri vanno centrati su frequenze comprese tra i 50 e 70 hz, badando, quando il tipo di filtro lo permette, di sovrapporre i due incroci.
    Ad esempio, fissare il passa-basso a 60hz ed il passa alto a 50hz.
     
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    Altoparlanti e crossover.

    E' questo un passaggio di fondamentale importanza che determina sempre la maggiore o minore qualità AUDIO di qualsiasi sistema.
    (Ho cercato in vari modi di affrontare la questione, praticamente la metà del sito è dedicata all'argomento.
    Mi rendo conto che la materia è complessa, quindi eviterò di ripetermi invitando i più appassionati alla lettura delle sezioni cross-over e taratura, non fosse altro che per avere una conferma di quanto già hanno appreso.
    Non è leggendo le pagine di questo sito che diventerete provetti installatori.)

    Il mio consiglio è di rivolgervi al vostro installatore di fiducia, però qualche indicazione posso fornirla.

    Sistema due vie anteriore più sub-woofer.

    Poiché manca il medio scegliere un midbass con propensione a riprodurre la gamma media da abbinare ad un tweeter di generoso diametro.
    Curare particolarmente l'esatto orientamento del tweeter se necessario intervenendo con qualche piccola modifica.
    In fase di regolazione, sperimentare vari incroci tra sub e mid-bass ed eventualmente provare ad invertire la fase del sub-woofer.
    Provare ad invertire la fase del tweeter se non si riesce ad ottenere una gamma media sufficientemente dettagliata.
    Cercare di contenere la distanza fra mid-bass e tweeter installando entrambi i drivers in portiera.
    Non commettere il madornale errore di posizionare il tweeter nella parte alta del montante.
    Nelle auto che hanno la predisposizione del tweeter a cruscotto cercare di orientare i componenti verso il centro vettura, oppure installare i tweeter forando la griglia e scegliendo dei modelli orientabili.

    Aggiungiamo le casse posteriori.

    Vogliamo aggiungere una coppia di altoparlanti al nostro sistema già configurato come visto appena sopra.
    Se non abbiamo problemi particolari possiamo tranquillamente aggiungere una coppia di medi o di coassiali standard, che eventualmente piloteremo con i canali 'rear' della radio, rimasti liberi.
    Serviranno a dare più ambienza ai suoni e saranno graditi dai passeggeri posteriori.
    Il nostro sistema anteriore non ci soddisfa in gamma media.
    La soluzione più ovvia è aggiungere i medi, ma non sempre questa strada è praticabile.
    In alternativa è possibile fare in modo che due mid-range, installati nella tipica predisposizione laterale sotto il lunotto ovvero a pianale, possano in parte risolvere il problema.
    In questo caso detti componenti andranno collegati all'amplificatore principale unitamente al sistema anteriore e sarà necessario riconfigurare il cross-over passivo per ottenere un'emissione equilibrata sia in volume che in frequenza.
    Sorvolo sulle possibili configurazioni del cross-over dando come indicazione di massima che l'emissione dei medi dovrà essere appena avvertibile e centrata in un range di frequenza compreso tra 500 hz e 3000hz, meglio non spingersi oltre verso la gamma alta, perché si finirebbe per "sporcare" l'emissione del tweeter.

    Tengo a precisare che tutto questo è riportato da un sito che conosco e che a parer mio è molto valido su ogni aspetto; si parla pur sempre di impianti non estremi, quindi non aspettatevi mega bassi o che l'auto sia trasformata in discoteca, ma avrete un buon impianto per poter ascoltare di tutto senza troppi problemi.
     
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    La batteria o meglio l'accumulatore.

    Il termine accumulatore la dice lunga, sulla funzione che la comune batteria svolge in auto. Come sapete, immagazzina l'energia sviluppata dall'alternatore.
    Le moderne auto, grazie ai sistemi elettronici d'avviamento automatico, non necessitano di batterie particolarmente potenti, almeno in condizioni normali.
    Questo, se per certi versi è un bene, d'altro canto limita la possibilità di poter prelevare forti correnti per tempi lunghi, anche con auto in marcia.
    Ipotizziamo una condizione gravosa per la batteria, come può essere un viaggio serale; quindi, con fari accesi, tergicristallo in funzione perché piove e fa freddo ed é necessario azionare anche la ventola del riscaldamento, aggiungiamo lo sbrina lunotto et voilà: la batteria é servita!
    Facendo un calcolo rapido ci accorgiamo che stiamo prelevando un minimo di 50 amp. che, di tanto in tanto superano anche i 60 amp. allorché lampeggiamo con gli abbaglianti o freniamo.
    A tutto quanto dobbiamo aggiungere l'assorbimento del nostro impianto hi-fi, come detto sopra con un singolo amplificatore 4 canali, mi pare il minimo per poterlo chiamare "impianto hi-fi".
    Per un ascolto di sottofondo, l'energia ancora disponibile può bastare; ma se decidiamo di "dare manetta", perché, ad esempio, alla radio passano un brano che è molto gradito, la richiesta d'energia può superare i 20 amp (sempre che la batteria sia in grado di fornirli). Adesso, sommiamo 20+50 ed otteniamo 70 ampere d'assorbimento continuo.
    In queste condizioni una comune batteria da 40-50 amp. dopo una mezz'ora di funzionamento, se non fosse rifornita dall'alternatore abbasserebbe la propria tensione a 10 volt con il risultato che ben potete immaginare.
    Quindi nessun problema, ci pensa l'alternatore a far fronte alle richieste di corrente, almeno, questo è quello che si potrebbe pensare; ma le cose non stanno proprio così! Infatti, poiché la batteria ha una resistenza interna più bassa di quella dell'alternatore, i "clienti", per così dire, si rivolgono prima alla batteria che, nello stesso istante in cui riceve l'energia dall'alternatore, deve cedere quel tanto di immagazzinato creando un effetto, che potrei definire, ad "altalena".
    Non sto cercando di convincervi a sostituire la batteria della vostra nuova auto: non sarebbe logico, tuttavia, se avete installato un impianto di grande potenza, su di una utilitaria, non stupitevi d'avere problemi di "batteria".

    Fusibile di protezione sul cavo di corrente.
    E' indispensabile, per la vostra sicurezza e quella della vostra auto, posizionare in prossimità della batteria un fusibile che, in caso di corto del cavo di alimentazione, interrompa il flusso di corrente.
    Ribadisco: E' INDISPENSABILE, la mancanza del fusibile, in pochi istanti, porterebbe la corrente a raggiungerebbe valori talmente elevati da fondere il cavo stesso e, nella migliore delle ipotesi, lo farebbe surriscaldare al punto da bruciare tutto ciò che è circostante al cavo stesso con conseguenze facilmente immaginabili.

    Fusibile di protezione sul cavo di corrente.
    La scelta non può che cadere su un tipo di fusibile a nastro da almeno 40-50 ampere, serraggio a viti; evitate fusibili a lama di tipo automobilistico che verrebbero fusi dalle forti correnti richieste dal nostro ampli 50x4 e, in seconda ipotesi, non garantirebbero la sufficiente erogazione.
    Il fusibile è costituito da due parti: il portafusibile ed il fusibile vero e proprio che, in caso di necessità, può essere facilmente sostituito.
    Le tipologie dei portafusibili sono varie sia per il materiale impiegato nella realizzazione dell'involucro sia per il sistema di serraggio del fusibile.
    I più comuni sono realizzati con materiale trasparente, tipo plexiglas, per una facile ispezione dello stato del fusibile interno che, agevolandosi di un serraggio a viti, garantisce un'ottima conducibilità.
    Dello stesso materiale sono anche realizzati i portafusibili a "tubetto" i quali serrano il fusibile, stavolta in vetro, grazie alla pressione esercitata da una molla interna. Quest'ultimi, sebbene più pratici, non garantiscono la stessa conducibilità dei primi e tendono a riscaldare.
    Mi pare di aver detto abbastanza e, comunque, che risulti chiaro: il fusibile d'alimentazione non serve a proteggere le elettroniche, ma a garantire la vostra sicurezza.
    La corrente di alimentazione attraversato il fusibile giungerà al cavo di corrente.
    Parliamo genericamente di corrente perché è proprio la corrente che il cavo dovrà "trasportare".
    Tuttavia non bisogna dimenticare che la corrente e la tensione sono legate indissolubilmente fra di loro dalla legge i Ohm, dal nome del fisico che ne studio le relazioni.
    Vi farò un esempio idraulico: supponiamo di voler convogliare una quantità X di acqua attraverso un tubo da una certa altezza allo scopo di far girare una ruota di mulino.
    Per analogia l'altezza corrisponde alla Tensione, la quantità d'acqua che scorre nel tubo alla Corrente.
    A questo punto risulta chiaro che il diametro (la resistenza) del tubo in questione influirà in maniera determinante sulla forza (potenza elettrica) prodotta dall'acqua sulla nostra ruota di mulino (amplificatore/i).
    E' anche vero che aumentando l'altezza (tensione) del tubo sarà prodotta una forza (potenza) maggiore, ma se diminuiamo il diametro del tubo la maggiore forza sarà sprecata in attrito contro le pareti del tubo medesimo.

    Il medesimo fenomeno si verifica nel cavo di corrente che alimenta gli amplificatori ed in generale, in tutti i cavi di potenza.
    Il problema é che, se sottodimensionato, il cavo si surriscalda e questo fa aumentare la resistenza del cavo con conseguente calo di tensione e di resa degli amplificatori.
    Nei manuali degli ampli generalmente viene raccomandato di usare cavo di corrente di adeguate dimensioni.
    La domanda... ma perché non indicano la sezione?
    Ha come risposta che non é possibile farlo perché non si conosce il carico che l'ampli dovrà alimentare.
    Come sapete la potenza degli ampli viene indicata per tensioni di 12 volt (auto ferma) o tensioni di 13,8 volt (auto in marcia), inoltre é indicata la potenza che l'ampli potrà generare su carichi di 4,2 ed a volte anche 0,25 ohm.
    Naturalmente l'ampli in questione avrà bisogno di maggior quantità di corrente all'aumentare della potenza che dovrà generare e, quindi, sarà necessario dimensionare il cavo di corrente di conseguenza, usando un cavo di maggior diametro.
    Se necessario e per non eccedere con la sezione si possono usare due o più cavi.
    Come indicazione di massima un ampli della potenza di 2x100 watt su 4 ohm, necessita almeno di un cavo di 8 mm°.
    Ma attenzione ci stiamo riferendo a 2x100 watt RMS su 4 ohm. Chiudo questa pagina ricordandovi che il cavo negativo dovrà avere lo stesso diametro del positivo e bisognerà mantenerlo il più breve possibile fissandolo alla scocca dell'auto avendo cura di sverniciare il punto.
    Non usate viti e bulloni che reggono parti dell'auto, cercate invece il punto dove sono ancorate le masse dell'impianto elettrico dell'auto ed usando un occhiello a crimpare fissatevi anche la massa dell'ampli.
    Vi invito a visitare questo sito per consultare la tabella dei cavi: mario hi-fi
     
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    Condensatori da 1Farad!

    Super condensatori, monstercap o semplicemente condensatori.
    Sono definiti super per la loro alta capacità e per capacità s'intende quella espressa in Farad (F).
    La capacità, in parole povere, esprime la quantità d'energia elettrica che i condensatori possono immagazzinare.
    Perché un condensatore possa svolgere il proprio compito, è necessario che vi sia una fonte d'energia ad alimentarlo (fase di carica) ed un carico che faccia richiesta dell'energia accumulata (fase di scarica).
    Nel caso dei supercap la fonte d'energia è l'alternatore delle nostre auto ed il carico l'amplificatore/i.

    Analizzare la struttura del condensatore non è oggetto di questa pagina, però è da notare che la fase di carica richiede un tempo molto maggiore che la fase di scarica.

    Questa proprietà, torna a nostro vantaggio e rende i supercap accessori utili alle applicazioni car audio.
    Infatti, se a scaricarsi impiegherebbero un tempo relativamente alto, sarebbero di scarso interesse poiché la stessa energia potrebbe essere recuperata dalla batteria dell'auto, come avviene di norma.

    La maggior parte degli amplificatori sono già dotati di circuito survoltore che provvede ad aumentare la tensione della batteria e nello stesso tempo svolge la funzione di stabilizzatore.

    I benefici del supercap, si fanno sentire quando il circuito survoltore va in debito d'energia e non può far fronte alle richieste dei transistor finali dell'amplificatore.
    In mancanza del supercap l'energia va recuperata dalla batteria che, oltre ad essere collocata ad una distanza maggiore ha una sua resistenza interna la quale si oppone al passaggio di corrente tanto maggiormente quanto più e sovraccarica di "lavoro".
    Questa condizione è stata trattata nella pagina "batteria".

    In queste circostanze l'energia accumulata nel condensatore, se pur per tempi brevi, può far fronte alle richieste dell'amplificatore/i.
    In pratica ciò si traduce in una risposta più pronta dell'amplificatore ed una gamma bassa maggiormente articolata.

    Un aspetto più tecnico che non deve essere trascurato è la funzione di livellamento operata sulla tensione fornita dall'alternatore dell'auto.

    Oltre quanto esposto un condensatore posto sul circuito di alimentazione riduce eventuali disturbi residui che sono generati dall'alternatore e da tutti quei dispositivi che possono dare origine a interferenze di frequenze molto basse.

    Per quanto detto, anche se si dispone di una buona batteria, l'adozione di un super condensatore non è sconsigliata specialmente quando a dare potenza al nostro impianto è un singolo amplificatore a 2,4 o 6 canali, ma con un solo circuito survoltore.

    NOTA: i maggiori benefici del supercap si fanno sentire con auto in marcia quando l'alternatore alza la tensione disponibile a 13,8 volt.
    Detta tensione per l'azione di livellamento del supercap, assumerà un andamento prossimo alla tensione continua.
     
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    Realizzazione della cassa acustica.

    Nella realizzazione della cassa acustica è bene tenere conto di alcuni accorgimenti. Innanzitutto è fondamentale ottenere un perfetto accoppiamento meccanico tra l'altoparlante e il box che lo deve contenere, interponendo una guarnizione che eviti qualsiasi sfiato.
    Tutte le pareti devono essere perfettamente incollate e sigillate; a tale scopo consigliamo di utilizzare colla vinilica di buona qualità e in abbondante quantità, distribuita in modo uniforme sulle superfici di contatto.
    Per la massima tenuta pneumatica può essere utile ripassare tutte le giunzioni interne con una pasta di colla vinilica e segatura (quella ricavata durante la lavorazione, ad esempio). Nel caso si realizzi una cassa con un accordo reflex si tenga presente che la vicinanza del tubo alle pareti interne produce un effetto di prolungamento virtuale dello stesso, abbassando la frequenza di accordo; posizionando il condotto in prossimità di un angolo è dunque indicato ridurne la lunghezza del 30% circa.
    E' necessario costruire il box con materiale rigido e meccanicamente inerte per non vanificare le prestazioni acustiche del progetto (legno truciolare ad alta densità, MDF, multistrato marino etc.).
    Una volta realizzato il box, si consiglia di effettuare diverse prove in abitacolo modificando la lunghezza del tubo di accordo o la quantità di materiale fonoassorbente presente all'interno.
    Accorciando il tubo o diminuendo la quantità di fonoassorbente il basso avrà un suono più netto e deciso, viceversa sarà più profondo ma meno incisivo.
    I parametri elettroacustici dei sub-woofer li rendono indicati, oltre che per un perfetto funzionamento in aria libera, per realizzare sistemi in sospensione pneumatica dalle eccellenti caratteristiche di suono e tenuta in potenza.
    Per ogni altoparlante indichiamo due progetti differenti per allineamento e dimensioni: il box più piccolo offre il migliore rapporto tra ingombro e prestazioni; per chi non avesse problemi di spazio proponiamo una soluzione di maggiori dimensioni, per raggiungere senza alcun compromesso il massimo dell'estensione in frequenza e della precisione nella riproduzione dei transienti.
    Questi progetti consentono di realizzare dei sub-woofer caratterizzati da una gamma bassa estremamente veloce e pulita e da una straordinaria tenuta in potenza.
    Il progetto reflex è rivolto a chi, non avendo problemi di spazio, vuole ottenere il massimo della dinamica in bassa frequenza.
    Il montaggio in sospensione pneumatica consente di ridurre notevolmente il volume di lavoro e dunque l'ingombro complessivo; in questo caso avremo un basso veloce e smorzato.
    Il carico simmetrico, a fronte di una difficoltà di costruzione lievemente maggiore, somma le caratteristiche acustiche dei due precedenti tipi di caricamento, con un ingombro ancora abbastanza contenuto e un'elevata tenuta in potenza.
    Programma consigliato win-isd beta: facile da usare e ottimo simulatore.
     
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    Argomenti interessanti, peccato che non ci sia più l'utente, avrei voluto un confronto sull'argomento!
     
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